Ci piace…
- Cassonetto design
Un genio, un poeta, un pazzo più o meno lieto o un diabolico beffatore? Però il cassonetto artistico che ha allestito Iren in via Verdi è da premio. Perché sembra una biglietteria per musei e luoghi d’arte visto che sono rappresentati in foto tutti i principali monumenti, palazzi e vie di Parma, nonché i luoghi paesaggistici più belli della provincia. Ma in realtà è un box cassonetto. È un trompe l’oeil del rudo. Infatti non si ritirano ticket o si acquista biglietti di trasporto o carte turistiche, ma si deposita pattume. Per essere perfetto manca una sola cosa. Che ci sia anche la musica. Che a operazione conclusa, se andata a buon fine, parta una bella aria verdiana.
- La sfera del Terzo giorno
Mi piace la sfera del Terzo giorno: si è talmente integrata con la Piazza, fra Garibaldi e il Palazzo del Governatore, che ci mancherà…
- Mi piacciono le bici
- Mi piacciono le vecchie insegne dei negozi
- Nonostante tutto mi piace l’oltretorrente
- Mi piace il museo dei burattini
- Mi piace sentire, quando piove, il naviglio scorrere nei borghi dietro casa mia
- Mi piace il complesso di San Francesco
- Mi piacciono gli Erasmus a Parma
- Vittorio Parisi
Vittorio Parisi, scienziato, artista, uomo. A 82 anni ha raccolto per la prima volta le sue opere in una mostra personale che nei giorni scorsi ha richiamato alla Galleria Sant’Andrea centinaia di visitatori. Mi piace perché ha passato tutta la vita col binocolo sul Lungoparma, o a raccogliere viti e bulloni che trovava abbandonati per strada, convinto che nulla esista di banale al mondo. Mi piace perché è un uomo, ma anche una poesia.
- Silvia Ugolotti
Nel mare appiccicoso, spesso infido , fatto di do ut des, del giornalismo di viaggio la giornalista parmigiana Silvia Ugolotti ha pescato un pesce raro, di profondità.
Il suo “Inquietudine delle isole” di Ediciclo editore è un libricino prezioso, un baedeker filosofico contro la banalità dello sguardo di certo viaggiare sciatto e dello scrivere a comando. Tuffatevi nelle pagine linde non vi pentirete
- Crowdfunding
La nuova moda dei Crowdfunding, per raccogliere fondi utili a progetti grandi e piccini. Mi piace perché ci fa sentire squadra e allarga la soddisfazione di un’impresa a tutti quelli che ne vogliono far parte. Mi piace la piattaforma di Crowdfunding parmigiana www.becrowdy.com
- Quando c’è l’acqua nel torrente
- La gente cordiale e che sorride
- Aerei scorci d’arte
Non ci piace…
- Brividi culturali
“Domenica – Live in Parma, Cultura e Innovazione”. Questo il titolo degli incontri organizzati dal Comune di Parma in collaborazione con il Sole 24Ore lo scorso 15/17 giugno. Ma la novità, sotto l’aspetto della proposta culturale, ha latitato. L’hanno trovata esanime sotto il palco alla fine della 3 giorni. Battute a parte La stessa roba, con più o meno i soliti noti, l’ha organizzata l’assessore Luca Sommi, al tempo della giunta Vignali. Come allora si deve dire che è troppo facile fare tutto in piazza: perché la gente c’è comunque. E che il problema grande della cultura a Parma è allargare il pubblico. Che più o meno è sempre lo stesso. - Salame desnudo
Ormai è una moda dilagante. Nelle case ma anche nei ristoranti: denudare il salame, toglierli la pelle tutta. Cosicchè chi lo mangia non deve pelare la fetta. Ora può essere comodo per il mangiatore, certo è meno igienico, per l’ovvio smanazzamnerto del tagliatore. Ma la questione è più profonda, per così dire, ed è squisitamente estetica. 0ltre che funzionale. Pelarsi una fetta di salame, che è peraltro operazione manuale facilissima, fa parte del rito e della gestualità. È come per un fumatore accendersi una sigaretta. Comunque sia a questa moda porno-gastronomico bisogna opporsi. È, checcchè se ne pensi, una battaglia di civiltà. Se qualcuno apre la pagina o gruppo Facebook “A quelli che gli piace il salame tagliato con la pelle”, saremo fra i primi ad aderire. - Relitti urbani/1
Come chiamarla quell’imponente struttura in ferro che sovrasta il piazzale che congiunge la tangenziale con via Emilia Est? Un sovrappasso, una passerella, un attraversamento? Certo è un’eredità della famosa “Città cantiere” voluta dalla celebrata giunta Ubaldi: è costata quasi 500 mila euro, ma in quasi 15 anni sarà stata attraversata da non più di 10/15 persone. Quasi tutti aspiranti suicidi. D’altronde il manufatto collega il nulla al nulla e non si capisce chi e perché dovrebbe percorrerlo. Se non dei pazzi per la mountain bike. Ecco allora che una proposta ragionevole potrebbe essere quella di smontarlo e rimontarlo da una altra parte. Ad esempio in un tratto urbano del torrente Parma, consentendo un modo inedito di attraversamento. Nel contempo offrendo al sindaco attuale un fantastico atto riparatorio, visto che non ha dato corso alla proposta elettorale del primo mandato (smontare il termovalorizzatore e rivenderlo ai cinesi).
- Psicodramma in cenere
Sembra uno psicodramma collettivo. Il sindaco Pizzarotti e il blocco imprenditoriale che lo appoggia da anni, all’improvviso hanno il naso fino sull’inceneritore. Premesso che il politico che lo doveva chiudere lo ha implementato fino a 170mila tonnellate, premesso che gli imprenditori non hanno mai avuto nulla da eccepire, è il sindaco e solo il sindaco – in quanto massima autorità sanitaria cittadina – che può fermare l’inceneritore di Ugozzolo se inquina e fa male alla salute dei cittadini…Evidentemente il “tubo” di Ugozolo non crea danni e portare a190mila tonnellate annue da bruiciare nel camino è solo, si fa per dire,… ottimizzazione industriale.Ps: curiosamente il sindaco e quelli che con lui ci stanno sono assolutamente favorevoli, in una città senza treni e senza aerei per raggiungerla, alla trasformazione dell’aeroporto Verdi in struttura per i cargo e alla Tirreno Brennero, due cose che sì, scientificamente, aumentano inquinamento e danno alla food valley. Ma su questo è silenzio. Curioso,no?
- La Piazza dei gazebo
Non mi piace la Piazza dei gazebo, delle bancarelle volanti, degli stand commerciali: solo la sensibilizzazione al volontariato può giustificare qualche presenza invadente che tolga eleganza a uno spazio bellissimo.
- Non mi piacciono le patatine in via duomo
- Non mi piace che stacchino le vecchie insegne dei negozi
- Non mi piace che non si faccia niente all’interno del complesso di San Francesco
- Non mi piace che non si curino gli Erasmus
- Chi rema contro indipendentemente dalla corrente.
Chi di fronte a un evento che, comunque la si pensi, ha portato migliaia di persone a godere della musica di grandi artisti in un luogo incantevole, si lamenta perché deve collocare altrove la propria sgambata quotidiana per tre giorni. Cittadella Music Festival è stato un successo e sperimentare soluzioni diverse non deve intimorire.
- Foto balneari
Questa apparentemente inarginabile tendenza estiva a farsi foto balneari mentre si salta come fringuelli, nelle più innaturali pose che si riesca a immaginare. Non mi piace che si costringano malcapitati compagni di ombrellone a sessioni interminabili di scatti, alla rincorsa della messa a fuoco perfetta combinata a un’espressione gioiosa e intelligente e possibilmente un fisico da “Apperò…”. Non mi piace la felicità sbraiata.
- La Capitale (degradata) della cultura