Che fine ha fatto il gemellaggio con la Cina?

Perestrojka gialla? Shijiazhuang guarda Parma. Altri tempi. Era il 1987 quando la Cina ci “guardava” e cercava intensi scambi economici con l’Occidente. In questo spirito è nato il gemellaggio fra Parma e la città cinese di Shijizahuang. Nelle intenzioni dei cinesi questo patto di amicizia era tutt’altro che uno scambio di cortesie ma un’apertura di carattere economico ed europeo e la nostra città era un buon polo di riferimento. Per l’astrologia cinese il 1988 era l’anno del Drago, ma per il Governo di Deng Xiao Ping è l’anno della riforma economica del turismo (solo a Pechino erano stati aperti novanta alberghi). Nero su bianco. Una delegazione del Comune guidata dal sindaco Lauro Grossi vola in Cina per firmare l’accordo. Tante strette di mano e la posa di alcuni alberi come vuole la tradizione cinese. La città di Shijizahung è bella, tranquilla, la gente molto disponibile, ci sono tante attività commerciali e industriali. Si intravede la possibilità di un rapporto economico e sociale. Ma il gemellaggio è rimasto sulla carta, salvo una visita a Parma degli amministratori i cinesi pochi mesi dopo la firma del patto di amicizia. E poi il silenzio.  

Giovanni Ferraguti