Le parole del 2018 a Parma

Un anno in due minuti

E’polizia” la parola del 2018 a Parma secondo l’analisi testuale tramite text mining degli articoli pubblicati dalla Gazzetta di Parma nel corso dell’anno appena concluso. La cronaca nera ha dominato le conversazioni del 2018, con ben quattro parole nella “top ten” delle dieci parole più usate negli articoli: al primato di “polizia” si affiancano infatti “carabinieri“, “sicurezza” e “arresti” (rispettivamente in terza, sesta e ottava posizione) che disegnano il quadro di un anno costellato di episodi di criminalità e scandali. In seconda posizione l’altra grande tematica del 2018: “auto“, spinta dagli incidenti, ma anche dai problemi di traffico, di qualità dell’aria e dalla controversa decisione, poi rientrata, di chiudere la città ai diesel Euro 4.

Questa animazione video di due minuti mostra le parole chiave del 2018, giorno dopo giorno. E’ disponibile anche una versione in alta risoluzione che consente di cogliere meglio i dettagli discussi nel seguito.

Le persone. Il cognome del 2018 è, prevedibilmente, Pizzarotti (quarto): certamente non solo il sindaco Federico Pizzarotti, ma anche il presidente del Parma Calcio Pietro Pizzarotti e la storica impresa di costruzioni. Compaiono in classifica anche  personalità esterne alla città, quali il Presidente della Regione Emilia-Romagna Bonaccini (posizione 182) e il ministro Salvini (156), che occupa soprattutto le cronache estive.

I luoghi. Perfettamente in linea con l’emergenza sicurezza, il quartiere del 2018 è San Leonardo (80), seguito a distanza dall’Oltretorrente (233). Molto staccati tutti gli altri quartieri. Tra le città limitrofe, i “cugini” di Reggio Emilia (42) sono a sorpresa battuti sul filo di lana da Bologna (39), con Piacenza e Modena largamente meno citate.

La top ten. Oltre ai termini già elencati completano la classifica delle dieci parole più comuni “lavoro“, “università“, “tempo” (cronologico ma anche atmosferico, e dominatore delle cronache nei periodi di neve e della calura estiva); e si chiude in bellezza con “cittadini“.

I momenti chiave del 2018

Metà febbraio: Parma viene scelta come Capitale Italiana della Cultura per l’anno 2020. Curioso notare come nelle conversazioni dei giorni seguenti i milioni battano largamente i progetti come argomento di discussione.

Metà marzo: la tragica fine dell’ex Rettore dell’Università Loris Borghi è per giorni il principale argomento di conversazione in città e negli articoli della Gazzetta di Parma.

Fine maggio: il Parma Calcio 1913 festeggia lo storico ritorno in Serie A dopo una lunga cavalcata partita dalla serie D. L’uomo simbolo del tris di promozioni consecutive è Alessandro Lucarelli.

Inizio settembre: il caso Pesci, noto imprenditore accusato di violenza sessuale, monopolizza l’attenzione per oltre una settimana, con una forte concentrazione di termini legati alla violenza e alla droga.

Ottobre: è “diesel” la parola chiave del mese, a causa della discussa ordinanza, successivamente ribaltata dalla Regione, che ha messo fuorilegge migliaia di veicoli in città.

Le sfide curiose. Il locale batte il globale, segno di una città che fatica a guardare oltre i propri confini: il titolo di Città Creativa per la gastronomia UNESCO (575) sembra già dimenticato, e cede il passo persino a Sant’Ilario (570), la più locale delle tradizioni. Il Prosciutto di Parma rimane un marchio fortissimo sul mercato internazionale, ma in città nel 2018 si è parlato molto più di cocaina (158) che di prosciutto (260). Dall’analisi del 2018 giungono tuttavia anche segnali incoraggianti: i giovani (53) battono gli anziani (196) e il futuro (190) batte il passato (441). Speriamo che sia di buon auspicio per il 2019 appena cominciato. 

Andrea Pescetti