Mario Tommasini:
“i manicomi sono fabbriche di follia….”
Manicomio! Quella parola faceva paura all’indimenticabile Mario Tommasini fin da ragazzo. E quando ebbe la possibilità come assessore provinciale di entrare nella struttura di Colorno e scoprirne la vera realtà, iniziò la sua battaglia personale, fino ad occupare l’ospedale, per ridare dignità a quei poveretti, relegati in un ghetto senza speranza. “Quella struttura non deve più esistere è una fabbrica di follia”. La lotta di Mario inizia, sbattendo la testa contro ogni burocrazia, ma riuscirà ugualmente a cambiare la vita dell’ospedale di Colorno e anche quella di tutti i manicomi italiani. Nel 1969 Tommasini si incontra a Colorno con il direttore dell’ospedale psichiatrico prof. Franco Basaglia, che ha una concezione moderna della salute mentale e incredibilmente l’operaio con la quinta elementare e lo scienziato si mettono d’accordo. Ne scaturirà la “legge 190”, (13 maggio 1978) la cosiddetta “Basaglia” che porterà a una grande revisione di tutti gli ospedali psichiatrici italiani. Ricordare Tommasini non è facile. Uomo semplice di borgata, combattivo, umano e leale, non solo aveva lottato per i “matti” (sua l’idea della fattoria di Vigheffio per accogliere gli ammalati psichiatrici in una struttura più umana) ma si era impegnato anche a favore dei disabili, degli anziani, dei detenuti, dei brefotrofi. Mario Tommasini era nato in borgo Gazzola nel 1928 e ha interrotto il suo impegno sociale solo alla sua morte avvenuta nel 2006. In sua memoria per l’attività svolta è stata istituita una Fondazione per non disperdere e divulgare il patrimonio culturale e di esperienze di Mario Tommasini. È stato anche istituito un premio, che ogni anno riconosce merito a persone che si sono impegnate a favore dei più deboli e degli indifesi. Quest’anno lo ha ricevuto la reporter Milena Gabanelli. Insieme a Mario Tommasini avevo compiuto un sopralluogo nell’ospedale di Colorno, con una macchina fotografica nascosta. Quelle foto per rispetto agli ammalati non erano mai state pubblicate. Ma forse potrebbe essere utile rivederle, pur nel rispetto delle persone, per sottolineare quanto è stata grande l’iniziativa dell’operaio Mario Tommasini: “cancellare” i manicomi, “fabbriche di follia” come li definiva. E per non dimenticare.
Giovanni Ferraguti