Parmigiano-Reggiano sull’Everest, anziché sul Monte Caio

Pubblicità che rotola dagli 8 mila metri

“L’“esotismo è diventato la nostra rovina”. Così si lamentava il barone di Rothschild riferendosi alla moda che s’era impadronita dei salotti buoni d’Europa nei primi decenni dell’’800. Ma anche alla rovina di Napoleone che cominciò quando volle andare alla conquista dell’Egitto e delle Piramidi. Fatte le debite, assolute, proporzioni è ancora l’esotismo che sta rovinando Nicola Bertinelli, in quanto presidente del Consorzio del Parmigiano-Reggiano e dunque responsabile di una campagna pubblicitaria sgangherata come poche. Per il suo esotismo, appunto, che conferma la storica incapacità del Consorzio di comunicare in maniera adeguata un prodotto straordinario, anche come immagine e notorietà di marca. Ma con l’aggravante, nel caso specifico, di un pensiero pubblicitario, remoto, lontano, confuso.
Ci riferiamo alla campagna per il Parmigiano-reggiano di montagna che ha come testimonial l’astronauta Maurizio Cheli, però vestito da alpinista. La campagna è stata demolita dai critici pubblicitari, contestata dall’Uncem (l’Unione dei comuni montani) perché sfugge, a parte l’altitudine, che come è noto procura vertigini, il nesso tra un astronauta che va sull’Everest anziché sulla luna e il messaggio caseario che si vuole dare. “La forma più alta d’amore” è il claim che dovrebbe tenere assieme un sentimento come l’amore, che andrebbe maneggiato con molto più rispetto, e le terre alte dove si produce il Parmigiano reggiano di Montagna.
Il problema, però, se posto così, è che sarebbe stato più appropriato, pertinente, intelligente lasciare l’Everest agli sherpa e se proprio non si poteva fare a meno di un astronauta, mandarlo sul Monte Caio o Cimone oppure sull’Alpe di Succiso. Ovvero sull’Appennino emiliano, dove peraltro stanno i caseifici di montagna. Terre alte e mucche dei paesi tuoi. Pubblicità a Km 0, magari pure qua di maniera, però rispettosa, alla lettera, della “denominazione di origine”, che è principio inderogabile dei prodotti doc e dop. Ma che in questa pubblicità è stata letteralmente “buttata in vacca”. E ora sta rotolando lentamente dagli 8 mila metri. 

Anonimo Parmigiano