
Servizio civile. Belle storie parmigiane
Si parte dai dati nazionali per capire quanto grande sia l’opportunità del servizio civile universale fino ad arrivare alle storie di ragazzi e ragazze di Parma che hanno fatto questa scelta e che l’hanno raccontata nel podcast “Attivi sempre”.
Un’opportunità per i giovani, per conoscersi, per sentirsi parte della società e essere protagonista del proprio domani. Quali visioni sono state create nei ragazzi che hanno scelto di dedicare un anno di servizio civile a Parma?
Il servizio civile universale (SCU), cos’è?
Il servizio civile universale è un programma che offre ai giovani di età compresa tra i 18-28 anni la possibilità di dedicare un periodo di tempo, solitamente di dodici mesi, al servizio della comunità e dell’interesse pubblico. È un’opportunità retribuita per poter contribuire attivamente al progresso sociale, alla promozione dei diritti umani, all’esistenza o all’ambiente … tanti come vedremo sono gli ambiti in cui potersi impegnare.
Si, ma quanto è grande questa opportunità?
Dal 2001 al 2021 i posti di volontariato messi a bando sono 688.373; solo nel 2021 si calcolano 49.984 posti di cui 49.367 in Italia e 617 all’estero. Come si vede dallo schema seguente con un andamento altalenante, andamento che vede il suo picco minimo nell’anno 2013 in quanto nel 2012 non era stato pubblicato alcun bando di selezione – a seguito dei drastici tagli effettuati al Fondo nazionale per il servizio civile. Partito quindi con un bando emanato nel 2001 che prevedeva 396 volontari, siamo arrivati 20 anni dopo ad avere quasi 50.000 posti!
Grafico 1 – Fonte Dipartimento per le politiche giovanile e il servizio civile da: https://www.politichegiovanili.gov.it/servizio-civile/servizio-civile-in-cifre/volontari/
Quali giovani?
In particolare per l’anno 2021 su un totale di 49.367 volontari si registrano 31.322 femmine e 18.045 maschi:
Soprattutto da dove?
Viene confermata la consueta preminenza delle regioni del sud, isole comprese, quanto a numero di volontari avviati, seguite dal nord e dal centro.
Al primo posto con ben 9.043 volontari vi è la Campania, seguita dalla Sicilia con 8.431 giovani impegnati.
Grafico 2 – Fonte Dipartimento per le politiche giovanile e il servizio civile da: https://www.politichegiovanili.gov.it/servizio-civile/servizio-civile-in-cifre/volontari/
La Regione Emilia Romagna nel 2021 conta 2.685 civilisti attivi, è in 8a posizione con il 5.4% di giovani impegnati. Sul podio abbiamo: Campania con il 18,32%; Sicilia con il 14,08% e Lazio 8,72%, seguite poi da Toscana, Lombardia, Puglia e Piemonte.
Colpisce l’alta percentuale per il Sud Italia, del 51,75 %. Per poter decifrare le cause di questo dato, è fondamentale analizzare quello che è il contesto sociale ed economico di questo territorio. Le statistiche Eurostat sul mercato del lavoro nel 2021 segnalano che in Sicilia, Campania e Calabria 4 giovani su 10 non hanno lavoro. In queste regione infatti i tassi di disoccupazione per le persone di età compresa tra i 15 e i 29 anni è tra i 10 più alti dell’Unione Europea: Sicilia del 40%; Campania del 38% e Calabria del 37%*. In questo contesto quindi il confronto con la disoccupazione e con la mancanza di lavoro è quotidiano. Proprio per questo l’occasione del SCU, oltre che ovviamente per ragioni altruistiche, può rappresentare per questi giovani un’occasione per rispondere anche a motivazioni più strumentali come avere un compenso economico e poter fare l’ingresso nel mondo del lavoro, seppur garantito per un anno.
* In fondo alla classifica troviamo la regione spagnola di Ceuta (56%), le regioni greche della Macedonia orientale, Tracia (45%) e Macedonia occidentale (42%) e ancora la spagnola Melilla (42%).
Servizio civile, in che modo?
Grafico 3- Grafico 1 Fonte Dipartimento per le politiche giovanile e il servizio civile da: https://www.politichegiovanili.gov.it/servizio-civile/servizio-civile-in-cifre/volontari/
I progetti presentati nel bando rientrano in diversi ambiti, dall’assistenza al patrimonio ambientale e riqualificazione urbana. La percentuale più alta vede i civilisti impegnati nell’ambito assistenza, ambito che comprende enti che operano per esempio con disabili; con adulti e terza età in condizioni di disagio o pazienti affetti da patologie.
E il Servizio civile a Parma?
Quest’anno Parma ha attivato 105 progetti così suddivisi secondo i vari ambiti:
In particolare l’ambito dell’assistenza, ambito con 56 di progetti, è così composto:
Nell’ambito invece dell’educazione e promozione culturale si contano 40 progetti con sede a Parma, fra questi: 9 per l’animazione culturale verso i giovani, 6 in attività interculturali e 5 progetti nell’educazione e promozione dei diritti del cittadino.
Sì ma oltre i numeri cosa c’è?
Sono 4 le testimonianze raccontate nel podcast “Sempre attivi”, podcast scritto e prodotto da Officina del Podcast con il sostegno di CSV Emilia, Consorzio Solidarietà Sociale di Parma e Fondazione Cariparma.
Pietro, Alma, Francesco e Giulia raccontano infatti la loro esperienza di SCU su Parma in particolare nell’Emporio solidale di Parma; nella sede della Pinacoteca Stuard e nella cooperativa sociale La Bula.
Nel podcast i ragazzi e le ragazze raccontano la loro esperienza e la loro scelta, riflettendo su cosa gli abbia portati a scegliere il servizio civile e soprattutto riflettendo sul contributo che questa esperienza ha lasciato loro. C’è chi ha scelto il SCU per avere del tempo per sé ricalcolando il proprio percorso universitario; chi l’ha scelto per ritrovarsi e soprattutto per «tornare a guardare l’altro» in una società che troppo spesso ti abitua a guardare solamente al proprio successo. Il servizio civile ha anche rappresentato un’occasione per sentirsi parte della società di Parma e soprattutto per sperimentare in prima persona il valore della propria voce come giovane.
All’interno della puntata, è prezioso il contributo di Paola Valinotti, presidente del coordinamento provinciale degli enti di servizio civile di Parma. La rua riflessione permette di ragionare sui punti di forza e debolezza del SCU. Fra quest’ultimi segnala la necessità di migliorarne la comunicazione e la visibilità:
Il servizio civile è ancora un’opportunità non sempre conosciuta, bisogna raccontarlo di più e meglio per far capire fin dalla pubblicazione del bando il valore intrinseco di questa esperienza che ti mette a contatto con la società di cui fai parte e ti fa capire l’importanza dell’esserci
Un aspetto positivo del servizio civile parmense è il suo essere in continua crescita, sono infatti molti gli enti che ogni anno si accreditano per diventare enti di accoglienza per i civilisti e questo, di fatto rende il servizio civile un investimento collettivo: per gli enti di accoglienza, per i giovani che hanno maggiore possibilità di scelta in base anche ai loro interessi e per la stessa comunità di Parma che ha così modo di cooperare con i giovani e di costruire insieme a loro il domani di Parma. Nonostante non siano ancora pubblici i dati recenti del SCU, Paola Valinotti afferma che negli ultimi anni vi sia un aumento di richieste sui progetti culturali, diversamente dal passato dove tante erano le richieste per il servizio civile nell’ambito dell’assistenza.
Fra gli aspetti negativi va segnalato, per Parma e per tutta Italia, il riconoscimento economico che spetta a ogni civilista ogni mese. Come sottolinea Paola Valinotti spesso questo rischia di essere la causa di abbandono o sospensione del servizio. Alcuni giovani sono infatti costretti a trovare altre soluzioni economiche, oltre il SCU, per poter essere autonomi e indipendenti. Seppur importante il contributo economico, quello che emerge dalle parole di Pietro, Alma, Francesco e Giulia è però la soddisfazione e la riconoscenza verso questa opportunità: in maniera diversa, le quattro esperienze di servizio civile hanno dato un contributo importante nella storia di ognuno di loro, permettendo tramite un’esperienza che si costruisce di giorno in giorno quale è il SCU di avere un sguardo più nitido verso il proprio domani, aggiungendo quindi elementi in più nella visione di ciascuno di loro.
Francesca Palagi